La pioggia che si è abbattuta sul tracciato del Santerno circa un’ora prima della partenza del gran premio, ha reso la gara entusiasmante, movimentata e ricca di colpi di scena. Corsa che è stata vinta da Max Verstappen. L’olandese della Red Bull, che ieri ha perso la pole position per un suo errore in uscita dalla curva tre della Variante Tamburello nel giro decisivo nel Q3, ha ottenuto la prima vittoria stagionale in modo autorevole.
Scattato dalla terza posizione in griglia di partenza, Max è stato protagonista di una partenza perfetta nella quale prima ha sopravanzato il compagno di squadra Sergio Perez e in seguito Lewis Hamilton.
Col britannico il ruota a ruota, a filo con l’erba sul lato sinistro della pista, è durato sino alla frenata della curva due dove, sfruttando anche il diritto della traiettoria interna, il pilota 1997 è stato cattivo agonisticamente nel tirare la frenata e accompagnare il campione del mondo in carica verso l’esterno. Il gioiello di Milton Keynes si è portato a un punto di distacco dal britannico nella classifica del mondiale piloti e ha riscattato la mancata vittoria della gara inaugurale al Sakhir International Circuit, a favore dell’inglese e della Casa di Stoccarda, in seguito al sorpasso della discordia in curva 4. Per il pluri iridato della Mercedes, 2°, la gara di Imola è stata un’altalena di emozioni.
Il sette volte iridato è stato sin da subito costretto a impostare una gara di rimonta per riagguantare la prima posizione persa al via. Dopo una buona progressione con gomme intermedie molto usurate e pista sempre più asciutta in traiettoria che lo aveva portato a due secondi dal leader Verstappen, il sette volte iridato si è fermato ai box un giro dopo il rivale. Il pit stop è durato 4 secondi, invece dei soliti due circa, e una volta rientrato in pista si è ritrovato ancor più lontano dalla vetta della classifica, complice anche il fatto che la Red Bull numero 33 avesse già gli pneumatici medi in temperatura.
Poco dopo, sia l’ex McLaren sia l’ex Toro Rosso, hanno dovuto affrontare una delicata fase di doppiaggio di quattro/cinque monoposto davanti a loro. Ma, nella fretta di recuperare terreno e perdere il meno tempo possibile coi doppiati, Hamilton è finito lungo alla curva Tosa nel corso del 31° giro dopo aver provato un sorpasso sulla Williams di Russell all’interno su pista ancora umida. Il campione della Mercedes si è ritrovato nella ghiaia provando a fare prima un tentativo di ripartenza nel quale ha danneggiato l’alettone anteriore e dopo effettuando una manovra in retromarcia, leggermente pericolosa, per ritornare in pista.
La gara sembrava ormai compromessa, date le svariate posizioni perse, ma al 33° giro, il tremendo incidente tra Valtteri Bottas e George Russell poco dopo curva 1 ha causato prima l’ingresso della Safety Car e in seguito la sospensione della corsa con la bandiera rossa. A quel punto il campione inglese è ripartito dalla nona posizione, diventata subito ottava grazie al testacoda di Raikkonen in curva 3, e da lì è iniziata la sua rimonta verso il podio. Un ritmo forsennato con pneumatici medi e ottimi sorpassi all’esterno della frenata della curva 2, hanno consentito al pilota della Mercedes di sopravanzare nell’ordine Ricciardo, Sainz, Leclerc e Norris per andare a prendersi la seconda posizione finale.
Ha completato il podio proprio Lando Norris, autore del suo miglior weekend da quando ha debuttato in Formula Uno due anni fa. Il talento della McLaren è riuscito in gara a prendersi quella terza posizione che i track limits gli avevano tolto al sabato in qualifica. Per tutto l’arco della distanza di gara, il pilota classe 1999 è stato uno dei pochissimi in pista a non commettere errori. Il gradino più basso del podio è un risultato che va a sugellare le ottime prestazioni messe in mostra da parte sua e della MCL35M nel corso del fine settimana imolese.
Appena giù dal podio, vi sono le Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, ambedue protagonisti di una gara accorta e consistente. Per il monegasco il rammarico è grande dato che, dopo l’errore di Hamilton, si trovava in seconda posizione con ampio margine sul terzo ma la Safety Car prima e la bandiera rossa dopo hanno annullato tutto il vantaggio accumulato. Alla ripartenza lanciata in seguito alla sospensione della corsa, il campione F2 2017 ha avuto un attimo di esitazione nel sorpassare Verstappen, che ha quasi perso il controllo totale della vettura alla Rivazza 1, e ha subito il sorpasso di Norris sul successivo rettilineo.
Va però specificato che le vetture della Scuderia di Maranello avessero una configurazione aerodinamica più carica in previsione di una possibile gara bagnata. Questa soluzione offre maggior aderenza in curva ma diminuisce la velocità di punta sui rettilinei. Infatti il ventitreenne del Cavallino Rampante ha perso la posizione sia su Norris sia su Hamilton proprio sul rettilineo dei box, dove era anche possibile usufruire del DRS.
Lo spagnolo ha invece rimontato dalla undicesima posizione in griglia di partenza sino al quinto posto finale. Dato il fatto che questa fosse solo la sua seconda gara con la SF21, il risultato finale, a parte due errori alla Rivazza e alla Tosa, fa ben sperare in ottica futura.
Alle spalle della vetture italiane hanno chiuso in sesta posizione Daniel Ricciardo e in settima Pierre Gasly. L’australiano della McLaren non è mai stato in grado di tenere il passo del compagno di squadra in ogni sessione, né sul giro secco in qualifica né sul passo gara. Anzi, dal box hanno chiesto all’ex pilota Renault di lasciar passare Lando per vedere il ritmo di quest’ultimo con pneumatici intermedi. Decisione giusta, dato che in circa dieci giri il divario tra i due fosse già di otto secondi. Per il trentunenne di Perth, il bicchiere è mezzo pieno se si guarda al risultato finale, soprattutto tenendo in considerazione il fatto che debba ancora adattarsi alla nuova monoposto.
Per il francese dell’AlphaTauri il settimo posto finale, che in realtà sarebbe stato l’ottavo prima che penalizzassero Lance Stroll, sa di occasione persa. Il potenziale della vettura poteva consentire al transalpino di lottare per un piazzamento migliore, ma la gara è stata sin da subito in salita data l’errata scelta di partire con le gomme full wet. Dopo pochi giri, il campione GP2 2016 ha cominciato a perdere posizioni su posizione su un tracciato troppo asciutto per quel tipo di pneumatico. Ormai la corsa era compromessa ma, così come per il leader del mondiale, la sospensione momentanea del gran premio ha consentito a Pierre di rientrare in partita.
Comunque sia, dopo il Bahrain, anche all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari la AT01 ha mostrato un gran potenziale in qualifica, Gasly 5° come a Sakhir, non confermato in gara. Per quanto riguarda il canadese dell’Aston Martin, le penalità ricevuta per aver sorpassato Gasly fuori dalla pista senza ridare la posizione, è costata cinque secondi addizionali sul tempo di gara che lo hanno retrocesso di una posizione proprio a vantaggio del pilota d’oltralpe. Comunque sia, l’ex pilota della Williams ha mostrato nuovamente le sue abilità in condizioni climatiche avverse, in una gara dove anche dei pluri iridati hanno commesso degli errori.
Alle spalle del pilota classe 1998 vi sono le Alpine-Renault di Estaban Ocon, nono, e Fernando Alonso, decimo. Il campione GP3 2015 ha meritatamente ottenuto due punti iridati, mentre la gara, e nel complesso l’intero fine settimana, sono stati incolore per il bi-campione del mondo. Sempre alle spalle del compagno di squadra, con distacchi anche di mezzo secondo al giro, l’iberico ha rischiato di non prendere il via della gara dopo l’errore nel giro che portava in griglia di partenza. Nell’impatto contro le barriere alla curva Tosa, l’asturiano ha rotto l’ala anteriore, ma fortunatamente per lui è riuscito a non insabbiarsi, rientrando successivamente ai box.
Ambedue A521 hanno guadagnato una posizione in classifica grazie alla contradditoria penalità inflitta a Kimi Raikkonen. Il finlandese dell’Alfa Romeo, nono al traguardo, ha subito una penalità stop&go di 10 secondi che, non avendo scontato in pista, si è automaticamente trasformata in 30 secondi di penalità aggiuntivi sul tempo finale. Il campione del 2007 è andato in testacoda in curva 3 alla ripartenza in regime di Safety Car perdendo due posizioni.
Posizioni che, stando al cervellotico articolo 42.6 del regolamento sportivo, il finnico avrebbe dovuto riprendersi entro la linea 'Safety Car 1’ (SC1) e prima che la vettura di sicurezza spegnesse le luci. Dato che la squadra gli ha detto di tenere la posizione in cui si trovava dopo il testacoda, giustamente dato che Perez è stato penalizzato proprio per questo, Kimi a quel punto sarebbe dovuto passare dai box e far sfilare tutto il gruppo per poi accodarsi allo stesso in ultima posizione.
Il messicano della Red Bull, undicesimo, è stato sanzionato con uno stop&go di 10 secondi per aver passato due vetture in regime di Safety Car dopo aver perso due posizioni con un errore alla Piratella. Per Sergio non è stata questa penalità a compromettere la sua gara, bensì il testacoda alla Variante Villeneuve mentre era in quarta posizione a giocarsi il podio. Sprofondato nei bassi fondi della classifica, il pilota di Guadalajara non è riuscito a rimontare, finendo appena fuori dalla zona punti.
Dodicesimo Yuki Tsunoda, che dopo l’ottima prova al debutto in Bahrain, ha commesso svariati errori che fanno comunque parte del percorso di crescita, ha preceduto le Alfa Romeo di Raikkonen, tredicesimo e Antonio Giovinazzi, quattordicesimo. Chiudono la classifica Sebastian Vettel, che si è ritirato per un problema al cambio a due giri dalla fine ma risultando classificato quindicesimo, e le Haas di Mick Schumacher, 16°, e Nikita Mazepin, 17°.
Ritirate le Williams di Nicholas Latifi e George Russell e la Mercedes di Valtteri Bottas. Il canadese è andato a sbattere nel corso del primo giro contro le barriere tra le Acque Minerali e la Variante Alta dopo un contatto con il debuttante russo. Mentre è stato terribile l’incidente tra l’inglese e il finlandese, entrambi illesi. Il campione F2 2018 ha provato a sopravanzare il finnico all’esterno tra curva 1 e due. Nel farlo, ha toccato l’erba bagnata alla destra della sede stradale perdendo il controllo della vettura a circa 330 km/h, con DRS aperto per di più e quindi con ancor meno grip, centrando in pieno la Mercedes alla sua sinistra. Tutti e due hanno impattato violentemente contro le barriere di protezione, le rispettive monoposto si sono distrutte, loro non hanno riportato, per fortuna data l’alta velocità, nessun problema fisico.